Con il suo libro d’esordio, Laura Ghianda scala le classifiche e fa sold out a due giorni dall’uscita del testo.
A dispetto del nome (“Teasofia”, che sembrerebbe indicare “semplicemente” un nuovo approccio al divino), l’idea alla base della Teasofia è quella di un nuovo e autentico umanesimo.
Un noto esoterista di fine ‘800, Giuliano Kremmerz, scriveva nel suo manifesto, “La porta ermetica”:
“Scopo dell’integrazione è l’uomo. Non perdetelo di vista mai. Lasciate per ora i diavoli e i santi e gli arcangeli dove si trovano. Ogni vostra esperienza deve essere fatta sull’uomo: non su di un uomo, ma su di voi stessi che appartenete alla orgogliosa rappresentanza dell’Olimpo in terra.”
E dall’essere umano, dal suo rapporto con se stesso e col sistema della conoscenza, inizia il lavoro di Laura, pratico e filosofico, radicato e metafisico: in una parola, integrato.
Il successo di quest’opera ci fa capire che è proprio di questo “legare insieme” che abbiamo bisogno.
Ne abbiamo parlato il 6 ottobre direttamente con l’autrice.